Paoli, il ristorante più antico di Firenze che in 200 anni non ha mai chiuso

Feb 7, 2023 | News

Sempre aperto dal 1827 ad oggi: il Paoli ĆØ l’unico ristorante bicentenario di Firenze sopravvissuto alla prova del tempo, nonchĆ© uno dei più antichi in tutta la Penisola. Scopriamo insieme cosa si mangia e come.

I luoghi antichi conservano nell’aria il profumo di un fascino mai sopito; Firenze ne sa qualcosa,Ā ma i protagonisti di questa storia non sono gli splendidi monumenti che la cittĆ  del Brunelleschi ospita da tempo immemore, bensƬ un posto in cui, tra un giro culturale e l’altro, ci si ferma per ristorare lo stomaco. Potremmo definire ilĀ PauliĀ unĀ ristorante tradizionale toscano, ma forse il termine ā€œristoranteā€ ĆØ un po’ riduttivo, perchĆ© questo locale del centro cittadino ĆØ molto di più.

La storia

Il PaoliĀ ha aperto per la prima volta al pubblico nelĀ 1827Ā e da allora sono passati quasiĀ due secoli durante i quali le porte di questo locale affrescato di via De’ Tavolini non si sono mai più chiuse.Ā La caratteristica che rende ilĀ PaoliĀ un ristorante unico sta proprio nell’anzianitĆ  di servizio;Ā quasi duecento anni durante i quali la voglia di fare e la fedeltĆ  verso i clienti ha ispirato il ristorante a proseguire la sua attivitĆ  anche durante i due conflitti belliciĀ del secolo scorso. Nulla ĆØ riuscito a scalfire il Paoli fino ad ora, e se nemmeno bombe e fuoco nemico hanno raggiunto l’intento di far appendere il cartello ā€œchiusoā€ sotto l’insegna secolare, la partita può considerarsi vinta.

Ma ilĀ PaoliĀ non ĆØ solo il ristorante più antico del capoluogo toscano; si colloca anche tra gliĀ indirizzi mangerecci più longevi d’Italia. Un primato dopo l’altro, questo posto si ĆØ guadagnato una fama anche oltre i confini nazionali fino a raggiungere il fronte. Durante la guerra, nei momenti bui di maggiore sconforto, si parlava e si pensava ai piatti delĀ Paoli.Ā Un giovane soldato, infatti, scrisse sul grande libro dei commenti tutt’ora conservato e usato al ristorante che una delle cose che gli ha permesso di andare avanti durante i duri anni di combattimenti fu proprio la prelibataĀ pasta e fagioliĀ dell’antico locale fiorentino. E se adesso siamo abituati alle recensioni degli utenti online, sul volume delĀ PaoliĀ ce n’è una originale di Luigi PirandelloĀ che non tarda certamente a stupire i lettori abituati aĀ Tripadvisor.

Ritrovo di artisti, scrittori e intellettuali appartenenti a un mondo passato illuminato e fecondo, il ristorante Paoli continua a deliziare il palato degli avventori contemporanei che raggiungono questo luogo in cerca di buona cucina e, ovviamente, di storia.

Il locale

A due passi da Piazza della Signoria,Ā il Ristorante sorge in una vietta defilata del pieno centro cittadino. La strada ĆØ colma di insegne più o meno turistiche, ma il Paoli cattura subito l’occhio anche di chi passa da lƬ per caso.Ā Basta sporgersi verso l’ingresso per avere un assaggio dell’ambiente interno. Sala ampia, soffitti a volta e, soprattutto,Ā gli affreschi realizzati i primi anni del secolo scorso in perfetto stile trecentesco da nomi illustri come Galileo Chini, che dipinse la Saletta delle rose.Ā 100 anni noti a Firenze come Secolo dei Ciompi, un periodo a cavallo tra la fine del Medioevo e il principio di una nuova epoca, quella rinascimentale toscana, che si respira a pieni polmoni quando ci si accomoda a uno dei tavoli delĀ Paoli.

La cucina

I piatti di questo ristorante famoso per la sua longevitĆ  gridano a gran voce ā€œtradizione toscanaā€.Ā Una cucina semplice, fatta di prodotti del territorio e materie prime care ai fiorentini che non possono mancare nei locali tipici della regione.

I tagli di carne toscani sono i padroni di tavola e cucina. Tra gli antipasti, ilĀ Carpaccio di ChianinaĀ con Crema di Fagiolo all’olio di Lucca, dry di Cinta Senese e Ramerino in due consistenzeĀ spiana piacevolmente la strada per un classico primo del centro-Italia come iĀ PiciĀ che dal Paoli vengono servitiĀ con un succulento ragù di Chianina.

Una sezione del menu ĆØ dedicata interamente alĀ tartufo sia nero che biancoĀ a seconda della stagione di raccolta. Il viaggio del fungo prezioso parte da antipasti come laĀ Tartare di manzo con tartufo, passa per prime portate regionali, tra cui, gliĀ Gnudi toscani con crema di zucca, pecorino e tartufo, e trova conclusione con i secondi di carne arricchiti da nero o bianco pregiato.

Immancabile, ovviamente, la mitica Fiorentina: taglio consigliato almeno 1,2 kg; una pietanza storica e succulenta che esprime il suo apice di gusto se mangiata al sangue e che può trovare un degno accompagnamento in una porzione di patate arrosto croccanti o nella purea di carote, dolce e saporita, che il locale propone tra i contorni.

Anche i dolci seguono il filone del classicismo gastronomico con dessert abbastanza tradizionali e carichi di sapore. La carta dei vini non delude con etichette che inneggiano al territorio e che virano anche verso altri luoghi ma conĀ una logica ben delineata.

Firenze ĆØ una cittĆ  ricca e gentile che non annoia mai e invoglia i visitatori a tornare e ritornare. Un po’ come ilĀ Paoli,Ā che incanta gli occhi e accontenta il palato.

Indirizzo

Ristorante Paoli

Via dei Tavolini, 12/R, 50122 Firenze FI

Tel:Ā 055 216215

 

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