Nata come “Osteria Scudo di Francia”, è un'illustre e straordinaria superstite delle cento osterie che, un tempo, punteggiavano Verona, luoghi di riunione delle corporazioni e
delle categorie. Qui si dava appuntamento il nucleo dei poeti dialettali, attirati da Berto Barbarani, cantore di Verona per antonomasia, a cui si univano i giornalisti dell'Arena e del
Gazzettino. Tra “quinti” e “goti” di vino, la preferivano i pittori Dall'Oca Bianca e Umberto Boccioni. Acquisita e salvaguardata dal 2010 dall’associazione “Famiglie Storiche” di cui fanno parte importanti aziende vitivinicole della Valpolicella, conserva gli splendidi interni dell'epoca e le ricette della tradizione.