“Casa di prim’ordine, salone per banchetti, riscaldamento centrale e pensioni” recitava la prima réclame dell’albergo, sorto nell’ambito della sistemazione urbanistica del distretto di fronte alla stazione ferroviaria. Lo spirito già internazionale: uno dei primi direttori del ristorante veniva dal Ritz di Parigi; sulle vetrine la grande scritta “Tea Room”. Ultimo testimone degli alberghi d’epoca di Pavia, conserva intatto lo splendido palazzo liberty, con accostamenti di sculture moderne di Marco Lodola. Preferito da scienziati e docenti in visita all’Università e attori in tournée al Teatro Fraschini.