Il rito del caffè espresso italiano: un patrimonio da tutelare

Ott 1, 2025 | Eventi

Il rito del caffè espresso italiano: un patrimonio da tutelare

Il caffè, in Italia, non è mai stato soltanto una bevanda. È un gesto quotidiano che unisce generazioni, un pretesto per incontrarsi, una pausa che racchiude secoli di storia, cultura e socialità. Per questo, la candidatura del rito del caffè espresso italiano a Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO rappresenta un traguardo importante, non solo per gli amanti dell’espresso, ma per l’intero Paese.

Il sostegno dei Locali Storici d’Italia

A testimoniare il valore di questa candidatura è arrivato anche il sostegno ufficiale dell’Associazione Locali storici d’Italia, nella persona del presidente Enrico Magenes. Pur non configurandosi come un’adesione formale al percorso UNESCO, la rete dei Locali che custodiscono secoli di tradizioni ha voluto sottolineare come l’espresso rappresenti una componente fondamentale della nostra identità culturale, un rito che merita protezione e riconoscimento a livello internazionale.

Come si legge nella Carta dei Valori della Comunità del Rito del Caffè Espresso Italiano, l’espresso non è semplicemente una tazzina: è un insieme di gesti, relazioni, abitudini e saperi che riflettono la società italiana e la sua capacità di condivisione.

I valori racchiusi in una tazzina

La candidatura UNESCO si fonda su dieci valori che raccontano la profondità di questo rito:

  • Socialità: davanti a un caffè si condividono pensieri, idee, emozioni. È il luogo informale dove nasce la discussione, dal calcio alla filosofia.
  • Solidarietà: basti pensare alla tradizione del caffè sospeso di Napoli, un gesto di generosità diventato simbolo universale.
  • Uguaglianza: al bancone del bar non esistono distinzioni, tutti hanno diritto a quel momento.
  • Identità: l’espresso è riconosciuto nel mondo come simbolo dello stile di vita italiano.
  • Universalità: un linguaggio condiviso che supera barriere culturali e religiose.
  • Inclusività: una tradizione che unisce persone di ogni età, genere e provenienza.
  • Tradizione: un rito tramandato di generazione in generazione, che resiste alla modernità.
  • Ritualità: preparare e bere un espresso segue regole non scritte, ma profondamente radicate.
  • Creatività: dal caffè sono nati poesie, canzoni, opere d’arte e persino movimenti culturali.
  • Sostenibilità: un futuro che deve tutelare la filiera, rispettando lavoratori, ambiente e comunità.

In poche parole, il caffè è molto più di un’abitudine: è un patrimonio di valori che parlano di Italia al mondo.

Una storia che continua a vivere nei luoghi simbolo

Non è un caso che siano proprio i Locali Storici d’Italia a sostenere questa candidatura. Sono caffè, pasticcerie e ristoranti che hanno fatto la storia del nostro Paese, luoghi dove si sono incontrati scrittori, politici, artisti e pensatori. Ogni tazzina servita in questi locali è un piccolo frammento di storia che continua a rinnovarsi.

Un esempio? L’iniziativa recente organizzata per i 250 anni del Caffè dell’Ussero di Pisa, celebrata anche con la presentazione del libro “Gustose tazzine di storia”. Un modo concreto per ricordare quanto il caffè sia intrecciato con le vicende culturali e sociali italiane.

Se l’UNESCO riconoscerà ufficialmente il rito del caffè espresso italiano come patrimonio immateriale dell’umanità, non sarà solo una vittoria per l’Italia, ma un tributo a un gesto semplice che ogni giorno crea legami, idee e ricordi.

Perché, in fondo, davanti a una tazzina fumante, si costruisce una parte importante della nostra vita collettiva.

 

COMUNICATO STAMPA