I 10 migliori locali storici d’Italia per un post lavoro di qualità

Feb 23, 2023 | News

Dalle enoteche ai ristoranti, dalle pasticcerie alle locande, l’Italia custodisce luoghi magici da scoprire anche a fine giornata.

Indice

Due ragazzi al bar

Quando si raggiunge una cittĂ  per lavoro, è sempre un dilemma scegliere come trascorrere la pausa pranzo o cosa vedere, prima di ripartire. Un’ottima soluzione è intercettare e sostare nei locali storici disseminati nei centri cittadini italiani, così da conoscere la cultura e l’enogastronomia locale e nel frattempo viaggiare con l’immaginazione pensando alle storie – pazzesche – di cui questi luoghi sono stati protagonisti.

Vi proponiamo, allora, un viaggio in 10 templi italiani del gusto e dell’ospitalità, per un’esperienza davvero indimenticabile.

Antica Enoteca Al Brindisi a Ferrara: l’osteria più antica al mondo

Se siete a Ferrara e volete sorseggiare un calice di vino, accompagnandolo con qualche stuzzichino, fate un salto da Al Brindisi. L’antica enoteca si trova a due passi dalla Cattedrale, nello stretto vicolo di via Adelardi, e vanta una storia da Guinness dei Primati.

Attiva sin dal XII secolo, quando offriva ristoro agli operai che lavoravano alla realizzazione del Duomo, nel 1435 era nota come “Hostaria del Chiuchiolino” (da chiù, contrazione di ciucco, ovvero ubriaco). Tra scaffali di bottiglie e travi a vista, si assaporano degli ottimi piatti ferraresi, nello stesso locale che ha ospitato lo scultore Cellini, il pittore Vecellio e gli scrittori Tasso e Ariosto. Proverete la suggestione di sedere agli stessi tavoli in cui ha studiato il grande Copernico, nella più antica osteria del mondo.

Antica Focacceria S. Francesco e Ristorante La Matriciana: per una cucina popolare

Il lavoratore-buona forchetta ha due locali a disposizione per una pausa gastronomica con i fiocchi: il primo è a Palermo, il secondo a Roma. L’Antica Focacceria S. Francesco nasce nel 1834 e alla quinta generazione offre un menu ricco di specialitĂ  siciliane, dall’arancina alla caponata, passando per lo sfincione, le panelle, le sarde “a beccafico”, le “guastedde” e il “pane ca meusa”. Nel luogo del Risorgimento palermitano – che conserva ancora la cucina in ghisa a vista, firmata Fonderie Florio 1834, e i tavoli in marmo e ghisa della Fonderia Oretea, e che fa sfoggio del tocco Liberty aggiunto nei primi del 900 – qui, un tempo, Ruggero Settimo festeggiò l’elezione a capo del governo siciliano nel 1848, Garibaldi si rifocillò durante la conquista di Palermo con i Mille nel 1860 e Crispi sostò per discutere di politica. Sullo sfondo della storia siciliana e del passaggio di personaggi che hanno ispirato e cambiato il Paese, assaporerete la cucina popolare di Palermo e la sua lunga tradizione di fragranze e aromi. Non è la stessa cosa, ma anche in centro a Milano, a Torino e persino Fiumicino è possibile assaggiare un panino con la milza firmato Antica Focacceria San Francesco.

A Roma, invece, non potete lasciarvi sfuggire i bucatini all’amatriciana del Ristorante La Matriciana. Il locale nasce come trattoria nell’anno in cui la Capitale è annessa al Regno d’Italia e con l’inaugurazione del vicino Teatro Costanzi, nel 1880, diventa il ritrovo di numerosi artisti, dalla Callas alla Fracci, fino a Zeffirelli. Il ristorante propone da oltre un secolo i profumi della tradizionale cucina romana, in un’atmosfera che custodisce gli arredi, lo stile, le vetrine e la struttura di una volta, facendo sfoggio addirittura di una cabina telefonica degli Anni 30.

 

 

 

 

 

Antica Locanda Mincio, Grand Hotel Minerva e Hotel alla Posta: un break indimenticabile

Per un’esperienza gastronomica stimolante, in un’atmosfera d’altri tempi, sostate nell’Antica Locanda Mincio, a Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona. Menzionata come taverna già nel 1407, è stato il ritrovo romantico di grandi attori e registi, tra cui Visconti. Proverete gli storici agnolotti al burro o in brodo e tante altre specialità, servite in sale elegantissime, tra affreschi e legni intarsiati.

Ristorante Antica Locanda Mincio

Tra i locali storici di Firenze, invece, lasciatevi accogliere dal Grand Hotel Minerva, nel cuore del centro. Chiamato nel 1848 Gran Locanda Della Minerva, è ospitato in un palazzo del 300, nato come parte del monastero di Santa Maria Novella, e racconta la storia dei suoi ospiti tra opere d’arte collezionate nel tempo, affreschi e camere con soffitti a cassettoni. Lo stile, ravvivato prima dalla ristrutturazione architettonica di Carlo Scarpa negli Anni 50, poi da quella più recente di Tempesti Benelli, ne esalta la storia e lo rende un luogo incantevole.

Grand Hotel Minerva

L’Hotel alla Posta, ad Alleghe, nel cuore delle Dolomiti, che 150 anni fa, compresa l’importanza strategica del luogo – al confine con l’Impero Austro-Ungarico – diventa un punto di richiamo per i forestieri, e oggi offre ai suoi ospiti ogni tipo di comfort e una cucina d’eccellenza, basata sulle ricette della tradizione.

Hotel Alla Posta

 

Caffè e Pasticcerie storiche: per una dolce pausa dal lavoro

Concludiamo il nostro viaggio atterrando nella dimensione dei Caffè e delle Pasticcerie.
Prima sosta a Bergamo, alla Pasticceria Balzer, ritrovo di artisti come la Callas, Gassman e Mastroianni, e assaggiamo i dolci con cui è diventata celebre, dalla Torta Donizetti alla Polenta e osei. Raggiungiamo Pavia, dove ai banconi floreali della Pasticceria Vigoni si serve il dolce simbolo, la Torta Paradiso.

Gustiamo, infine, la tartufata e il panfrutto del tempio della dolcezza di Valenza, l’ottocentesca Pasticceria Barberis oggi non più nei locali storici ma senza che questo influisca sull’atmosfera e sulle ricette.
Concludiamo poi il nostro tour per i locali storici italiani più a sud, ad Ascoli Piceno, al Caffè Meletti, raro esempio di stile Liberty delle Marche, ai cui tavoli si è seduto il re Vittorio Emanuele II in persona. Pronti a rendere piacevole il vostro viaggio di lavoro?

Pasticceria Balzer 1850

Pasticceria Balzer

Pasticceria Vigoni

Pasticceria Vigoni

Pasticceria Barberis

Caffè Meletti

Caffè Meletti

 


Locali storici d’Italia –   22 febbraio 2023

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