Come immaginate la fase che dovrebbe partire dopo il 4 maggio o alla peggio a metà mese?
“Utilizzando molte precauzioni, adottando le distanze di sicurezza e impiegando una buona dose di disinfettanti come d’altronde abbiamo fatto nei giorni precedenti al blocco totale quando ancora le attività come la nostra potevano continuare a lavorare. Avevamo diminuito i posti a sedere sia esternamente sia nella sala interna, avevamo percorsi differenziati per l’ingresso e l’uscita….Certo dovremmo tutti riabituarci a stare con la gente e tra la gente e non parlo solo del lavoro ma mi riferisco alla nostra quotidianità che in questi quasi 2 mesi è profondamente cambiata”.
Quanto sta incidendo il lockdown sulla situazione organizzativa con i vostri dipendenti e sul fatturato?
“Dobbiamo aspettare le direttive governative e ci adegueremo ad esse. Ovviamente cercheremo di mantenere i livelli occupazionali con il numero più alto possibile di dipendenti. Quanto alle perdite prevedo un decremento del 50% del fatturato. Sarà difficile ma siamo un locale storico, punto di riferimento di tanta gente e dobbiamo guardare avanti sempre con positività anche se il momento è davvero difficile”.