Ottocentesca "osteria dei ladri", per l'abile professione dei suoi frequentatori, è tra le ultime testimoni delle milanesissime osterie fuori porta. Muri gialli, color Maria Teresa d'Austria, il giardino secolare col pergolato dove sostavano e dipingevano i pittori Treccani e Veronesi; la grande sala col caminetto amata da Biagi, Castellaneta, lo scultore Minguzzi, il premio Nobel Levi Montalcini; la sala con le rare etichette, la saletta con la collezione Liebig, le incredibili cantine. Alle pareti, proclami e notificazioni originali firmati dal generale Radetzky. Sulle tavole uno dei più bei menu della “capitale” lombarda.