Ai primi del Settecento, era una locanda “all’insegna delle tortorelle”, come racconta Elio Zorzi nelle sue “Osterie veneziane”,
e la vicinanza al Teatro Vendramin – oggi Goldoni – ne ha fatto sempre il locale preferito dagli attori. Ha messo a tavola
Stravinsky, Ezra Pound, il poeta russo Brodskij, Mastroianni ed è stato cenacolo dei pittori veneziani, come Vedova e Cherubini,
le cui opere coprono le pareti accanto a Sironi, de Chirico e altri grandissimi. Conserva le salette dall’atmosfera Anni Trenta e i
raffinati sapori di Venezia. Seconda generazione al timone.